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Questa e' la storia della Legione X Invicta e come e' arrivata nel mondo di Elyria nel Regno di Arkadia alla Corte del Re Raziel.
LEGION X INVICTA - STORIA DELLA CITTA DI AMON.
54 bc Deal e Sandwich vicino Dover sud dell’isola Britannica.
Ottocento vele quadrate con il simbolo dell’Aquila si stagliano all’orizzonte.Il sole che fino a poco prima si affacciava timido ora viene come eclissato dalla multidutine di navi che stanno per raggiungere la riva. Due figure avvolte in mantelli di lana grezza osservano con preoccupazione.Il piu’ alto e piu’ possente dei due,quello che sembra un nobile si chiama Cassivelanus e sul suo volto è impressa una espressione di sdegno,l'altro invece molto piu’ minuto ma con un'espressione più sapiente si chiama Alphunis.
Dopo un primo scambio di battute i due si voltano e si allontanano velocemente.
Sulla spiaggia cominciano ad arrivare le primi navi.Sbarcano una quantità enorme di legionari che con una diligenza impressionante,migliorata con anni di servizio sotto il comando di Caio Giulio Cesare in Italia , Spagna e Gallia, formano una linea di difesa a 500 metri dalle navi.
La prima Legione a sbarcare come sempre era la Decima , chiamata Invicta perche’ ancora mai sconfitta in battaglia.
Fra il chiasso generale, dovuto e tutte le operazione di sbarco , si udì chiara e concisa come un alba di mezza estate la voce stentorea del Legatus Legionis della Decima Gaivs Philippvs che urlava “Formazione da battaglia,passo doppio,avanti”, ed all’istante 5000 soldati dei migliori mai visti nel mondo allora conosciuto,scattarono in avanti cosi da proteggere le navi da eventuali attacchi delle tribu’ locali.
Ci volle un giorno prima che le operazioni di insediamento fossero finite grazie anche all’esperienza della spedizione dell’anno precedente,ma alla fine tutte le navi furono assicurate ai moli costruiti in un batter d’occhio sulla battigia.
Le legioni di Caio Giulio Cesare trovarono poca resistenza e si assicurarono la parte sud-est dell’isola Britannica in soli due mesi di campagna. Ma nonostante tutto,un foltissimo gruppo di tribù locali ancora aveva il dominio su alcune zone chiave. Un nobile,capo della tribù dei Pritanei li comandava con audacia e intelligenza davvero diaboliche. Era riuscito ad evitare uno scontro diretto e stava impegnando le truppe romane in scaramucce molto sanguinose usando un tipo di tattica tocca e fuggi con i carri da battaglia.
Ma un giorno di marzo dell’anno 54 bc Caio Giulio Cesare lo mise alle strette nelle vicinanze della cittadina di Salisbury ad ovest del piccolo villaggio di Londinium, e lo costrinse ad affrontare una battaglia su un campo aperto.
Era la seconda settimana del mese di Marzo e i corni e i tamburi dei nemici riecheggiavano nella notte stellata. Gli auspici dei sacerdoti erano positivi e le legioni cominciarono a piazzarsi sul campo di battaglia.Cinque legioni attendevano in silenzio il discorso di inizio battaglia del Supremo Caio Giulio Cesare.
CGC = Finalmente abbiamo costretto Casivellanus e tutti i suoi barbari ad affrontarci a viso aperto.
Contando i loro fuochi posso dire che sono quasi il doppio di noi. Ma questo vi deve servire come incentivo a dare il massimo.
Loro cercheranno di aggredirci frontalmente per far pesare il loro maggior numero.
Noi risponderemo alla lora carica con 3 legioni.La Decima stara’ al centro con ai fianchi la III e la IV Gallica.Le Legioni dei Legatus Legionis Marco Aurelio e Ottaviano sfonderanno sui lati aiutati dagli Equites e dal retro ci saranno gli ausiliari che faranno fuoco di copertura con le catapulte e gli scorpio.Forza e onore legionari perche’ questa è la battaglia dove dimostreremo a questi barbari cosa vuol dire affrontare Roma.
Romani…..solamente questi uomini vi separano dalla gloria. Siamo ai confini del mondo,torneremo a Roma da vittoriosi e marceremo con il sole alle nostre spalle sotto l’Arco di Trionfo e per le strade di quella citta che ci ama.
E' il nostro sogno,il sogno di Roma e lo faremo diventare realtà,oggi, su questa piana. Romani siete pronti?
(25.000 gladi all’unisono cominciarono a martellare sugli scutum )
SCATENATE L'INFERNO !
La furia dei Romani si placò verso l’imbrunire quando sul campo di battaglia rimase solo cenere e fumo.La carica dei ribelli si fermò sugli scutum romani e le due legioni di Marco Aurelio e Ottaviano presero i britannici sui fianchi che si raggrupparono tutti attorno a Casivellanus tentando di disimpegnarsi dalla trappola congeniata da Cesare ,ma grazie agli Equites che chiusero l’unica via di fuga,solo pochi fra cui Casivellanus e la sua guardia personale,riuscirono a fuggire.
Caio Giulio Cesare ordinò di inseguire i fuggiaschi e catturare Cassivellanus.Venne dato l’ordine al Legatus Legionis della Decima,che ancora una volta tenne fede al suo nome di Invicta, Gaivs Philippvs. Con lui scattarono all’inseguimento le migliori 3 Coorti.
Ma grazie alla migliore conoscenza del luogo i britanni riuscirono a distanziare i romani.
Si diressero verso nord rispetto al campo di battaglia, fra le colline e i boschi .Le tre Coorti romane restarono sulla pista dei nemici e con una marcia forzata li raggiunsero sulla sommità di una collina.
Casivellanus e il Druido Alphumis erano in cima al colle contornati da due circoli di pietre( uno dentro l’altro) molto grandi.
Una costruzione molto strana mai vista prima dai romani che non aveva nessun significato al primo sguardo.
Il Legatvs Legionis Gaivs Philippvs ordino’ l’accerchiamento ed una volta effettuato,diede la possibilita’ di resa ai propi nemici che rifiutarono ordino’ allora l'attacco.
I ranghi si serrarono in fretta con l’avvicinarsi della cima. I ribelli rimasti risposero con una ultima e feroce carica che termino' sulla lance dei legionari . Le urla soffocate dei morenti vennero coperte dal grido di Gaivs Philippvs :
FINITELI TUTTI !
La risata di Casivellanus venne soffocata nel sangue e anche il Druido Alphumis si accascio al suolo trafitto dalle lance,non prima però di aver lanciato un anatema con il suo canto.
Un rumore cupo proveniente dal sottosuolo cominciò a far tremare il terreno,dal cerchio di pietre si sprigionò una luce accecante che formò una cupola luminosa che racchiuse tutte le coorti in trappola.
Sembrò come se il terreno sotto i piedi dei legionari scomparisse per poi risolidificarsi all'improvviso e dopo pochi secondi che sembrarono ore,tutto tacque e la luce spari’ lasciando il posto alle tenebre.
I Romani appena ripresero conoscenza con angoscia scoprirono che il cerchio di pietra era scomparso e che non erano piu’ sulla collina e che i corpi dei ribelli e di Casivellanus non erano li.
Il mondo era tutto differente ,le verdi colline britanniche avevano lasciato il posto ad una vegetazione più ricca e fitta.
Le 3 Coorti comandate da Gaivs Philippvs non si fecero prendere dal panico.
Dove erano ?
Cosa era questa,una punizione degli Dei?
Oppure le parole di quel Druido prima di morire e quel posto strano , quei due cerchi di pietre sulla sommità di quella collina avevano contribuito a questo disastro?
Gaivs Philippvs ripresosi prontamente ordinò ;
“Truppe, Quadrato” pronti a reagire a qualsiasi attacco di sorpresa.
Nulla di pericoloso accadde nella notte.I romani eressero il campo e fecero i turni di guardi raddoppiati .La disciplina dei romani li aiutò a superare la paura dell’ignoto,fare il terrapieno dove costruire l’accampamento ogni notte diede ai loro un motivo per non pensare troppo a quello che gli era accaduto.
Le costellazioni erano differenti da quelle della Britannia e anche paragonando le stelle con quelle di Roma o delle Siria i legionari non riuscivano ad orientarsi.
I giorni successivi Gaivs Philippvs cercò un posto meno montagnoso e inviò messaggeri presso le popolazioni locali locali.
Ma la riposta a tutti i quesiti di Gaivs non arrivò a tardare.
A solo 5 giorni dall’esplosione di energia uno strano drappello di soldati formato da 5 cavalieri in armatura si affaccio alla porta principalis dell’accampamento romano.
Le sentinelle diedero l’altola’ e Gaivs venne informato prontamente .Si cominciò a parlamentare,ma nessuno riusciva a capire cosa stessere dicendo i 5 cavalieri e neanche i traduttori poterono fare nulla di piu’ che alzare le spalle in segno di resa.
A quel punto il piu anziano dei 5 scese da cavallo e disegnò sulla terra il piccolo accampamento dei romani, poi una strada che curvava 6 volte e un cerchio con delle case che stava a significare la vicinanza di una citta’ e con ampi gesti faceva segno di seguirli sin lì.
Gaivs Philippvs intuì che l'offerta dell’uomo era sincera e che non era un britannico travestito e decise di far smontare il campo e di seguire i cavalieri fino alla citta’,dove avrebbe potuto avere piu’ notizie riguardo quel posto così tanto lontano da Roma.
I romani riuscirono a tenere il passo delle loro guide e ben presto furono raggiunti dal resto della cavalleria circa 1500 cavalieri che si accomodarono ai loro fianchi.
Osservarono che alle staffe della sella erano collegati dei ferri e dei lacci di cuoio che partivano dalla sella stessa e praticamente davano la possibilità di dirigere il cavallo e di usare l'arco nello stesso momento, oppure di usare scudo e spada stando fermamente in sella.
Durante il viaggio notarono che la vegetazione stava diventando come quella che si trovava in Grecie,fattorie e greggi riempivano il paesaggio e le strade sterrate non pavimentate quindi,facevano supporre che il loro esercito era basato maggiormente sulla cavalleria, molto mobile su strade di questo tipo.Tutto faceva pensare ad una organizzazione simile a quella che l’impero Romano usava nelle province ben all‘interno del territorio.
Dopo 7 giorni di marcia avvistarono le prime case e sullo sfondo una citta’ circondate da mura molto alte.
La legione venne fatta accampare fuori le mura e una rappresentanza di romani venne portata alla presenza del Duca di quei posti conosciuto con il nome di DarioZ
Nonostante era palese che i romani non fossero di quelle parti,vennero accolti bene forse per la somiglianza con la razza locale.
I romani vennero a sapere che la nazione in cui si trovavano era chiamata Arkadia ed il Re era Raziel e che in quel momento non era in guerra con nessuno .
La cosa che li colpì maggiormente era che nessuno sapeva nulla di una città chiamata Roma.
Dopo la prima amichevole accoglienza,fu permesso ai romani di edificare il loro campo fuori le mura .
Dei preti con tonache simili alle romane vennero ogni giorno ad insegnare loro la lingua locale. Come impararono un po' il linguaggio,capirono che Roma non era piu’ di quel mondo e che la legione era tutto ciò che rimaneva della loro civiltà.
Quell'esplosione di luce che li aveva colti nel cerchio druidico li aveva scaraventati chissà dove e a quanta distanza da Roma, In un mondo del tutto differente da quello che conoscevano.
Re Raziel capi' che ,in fondo il soldato era il loro mestiere ed avrebbe potuto usarli per rinforzare il suo esercito.
Con il proseguire del tempo i romani chiesero ed ottennero il permesso di poter edificare una nuova citta’ ai confini del Regno di Arkadia.
Re Raziel gli aveva dato la possibilità di proteggere I confini di Arkadia nel Ducato di Latium e di proseguire la loro storia gloriosa.
AMON IMPERAT !
Scritta da Gaivs Augistus Aquila.
Tutti I nomi , luoghi e date sono puramenti casuali .